Carlo Ancelotti torna a far sognare i tifosi del Real Madrid, numeri da record, squadra solida e tante certezze: ma non era bollito?
C’è un Real Madrid che ha vinto tutto con Cristiano Ronaldo, e poi una squadra che dall’addio del portoghese ha sofferto molto. Florentino Perez ha pensato in un primo momento ai campioni. Ad Haaland, a Mbappé. Poi ha dato la svolta al club con una decisione a sorpresa. Ha richiamato al timone della squadra Carlo Ancelotti. Il tecnico italiano era reduce da qualche esperienza non troppo positiva. Il Napoli, poi l’Everton. Anni difficili, in cui non ha forse avuto squadre cucite su misura per il suo pensiero tattico.
Lo avevano dato per bollito. Per un allenatore non più in grado di gestire gli aspetti di uno spogliatoio e la pressione. E invece sono i numeri a smentire gli scettici. E le medie di Ancelotti danno il senso di quanto la fretta spesso sia cattiva consigliera.
Ancelotti, ma quale bollito: le statistiche confermano la rinascita del Real
Sono i numeri a dividere ancora di più gli scettici e chi invece ha reputato anche ingiusta la decisione di allontanate Ancelotti dal Napoli. I meriti di Spalletti non si discutono, ma derubricare l’allenatore ex Milan e Juve ad una figura ormai sul viale del tramonto è sembrata cosa eccessiva. Al Real Madrid è saldamente al comando della Liga con 39 punti. Ha perso solo in una occasione, ha il miglior attacco, e soprattutto è riuscito in un compito delicato che le società mettono al primo posto. Ha valorizzato Vinicius Junior, stella mai completamente esplosa e quest’anno imprendibile per tutti. Ha riportato Benzema in nazionale, ha riavvicinato il tifo alla squadra, dando possibilità a molti giovani prima poco utilizzati.
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Lo ha fatto senza Sergio Ramos, e non ha mai perso di vista l’obiettivo Champions League. Primo nel girone, senza grossi sforzi. Una notizia che fa rumore soprattutto nell’anno in cui il Barcellona non è andato oltre la prima fase. Florentino Perez ha scelto di cambiare partendo dalla mentalità dei blancos. E Laporta in blaugrana lo sta emulando affidando la panchina a Xavi e richiamando le figure che sanno cosa significa avere una forte identità. Ma Ancelotti non era bollito? Provatelo a chiedere a Madrid, dove c’è un idolo che ha ridato smalto alla squadra. Anche senza Cr7 e Sergio Ramos.