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Tiro a giro, l’evoluzione cerca padrone: che show! (VIDEO)

Il tiro a giro cerca un padrone. Lorenzo Insigne ha attribuito il pieno merito ad Alex Del Piero, ma c’è davvero differenza tra i due modi di calciare?

Il tiro a giro al Napoli ha il marchio di Lorenzo Insigne – foto LaPresse

Il dibattito si sposta su tutto ormai. Così anche il tiro a giro diventa un argomento che travalica le discussioni comuni nel mondo del calcio. Perché ogni calciatore rivendica la paternità, ma in pochi se non pochissimi sono stati costanti nel riproporlo.

Per quanti leggono – o almeno per la maggior parte – il tiro a giro è stato il marchio di fabbrica di un grande fenomeno, ovvero Alex Del Piero. Che inventò questa parabola, la migliorò nel corso del tempo, la rese letale in particolar modo quando le cose si mettevano male.

Al di là di quanti definiscono il tiro a giro solo il tiro sporadico del campione bianconero, nel corso della carriera ha spesso utilizzato questo effetto, cambiandone però variabili. Non è depositato alla Siae, non ha un solo utilizzo, da destra o da sinistra può assumere tanti toni. Che Del Piero variava nel corso del tempo, come se non ci fosse una ricetta unica.

Nel 1995, chiaramente, tutti rimasero sbalorditi per i gol contro il Borussia Dortmund (era la sfida infinita di quel periodo), la Lazio e altre perle disseminate lungo il cammino.

I tanti papà putativi

Alex Del Piero fece innamorare i tifosi con questo colpo – foto LaPresse

Del Piero, inoltre, effettuò questi gol anche contro avversari magari più… “dimenticati”. Il Cagliari, il Verona con una rimonta da 0-2 a 3-2, nonché il Napoli, sia al “San Paolo” che al “Delle Alpi”, seppur in epoche diverse.

In effetti tra i tanti eredi del tiro a giro il nome di Lorenzo Insigne è praticamente il più accreditato. Un po’ diventato a mò di sberleffo per le tante occasioni mancate, qualche gol decisivo ha fatto cambiare decisamente la bussola.

Nella fattispecie, l’asso napoletano cerca maggiormente la precisione e preferisce angolare sul basso per beffare il portiere avversario. Un po’ al contrario di Del Piero che puntava particolarmente l’angolo opposto.

C’è anche differenza nella modalità e nella forza. Insigne punta sull’effetto a “palombella”, cercando di tracciare un arco lungo il cammino. Del Piero andava spesso in corsa alla conclusione, sterzando quel tanto che bastava anche con il busto per dare alla palla un effetto tra il delicato e il violento.

In Italia, comunque, possiamo dire che ci sono due ere per il tiro a giro, quella di Del Piero e ora quella di Insigne, entrambe meritevoli di applausi.

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All’estero invece questo è un colpo che raramente riesce ai campioni. Si vedeva più nel passato, Raul spesso e volentieri cercava di imitare l’amico Del Piero, al Manchester United si alternavano nelle intenzioni Ryan Giggs e David Becham.

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Massimo Maneggio