Gli ex di Bologna e Juventus rimandano a un passato bianconero che poteva essere glorioso, e invece si rivelò un fiasco assoluto… senza champagne dentro. Per il prossimo futuro altri nomi nel listone?
Domani Bologna e Juventus alle ore 18 (ennesima gara dei bianconeri del sabato allo stesso orario) proveranno a dare verve ai loro tifosi, giocando una partita con brio e con tante bollicine. Quelle che rimasero indigeste ormai trent’anni fa, quando sull’asse Bologna-Juventus ci fu la più grande delusione in panchina per i bianconeri che si possa ricordare nella storia.
Forse, più deludente del periodo a cavallo degli anni Dieci, quando la squadra era palesemente inadeguata e veleggiava l’Inter di Josè Mourinho. Trent’anni fa, in un campionato equilibrato e con tante stelle, la Juventus fece male con Gigi Maifredi, che era stato praticamente l’ideatore del calcio champagne a Bologna. Promozione, salvezza e poi felsinei in zona Uefa. Per far spazio a Maifredi, nell’estate del 1990 fu sacrificato Dino Zoff che aveva pur vinto una Coppa Uefa contro la Fiorentina (qui le analogie con il passato tornano…).
Nonostante Roberto Baggio e Totò Schillaci reduci da un mondiale straordinario, una rosa comunque buona e tanto buon impegno, la Juve fece un discreto girone d’andata per poi crollare nel ritorno e mancare, per la prima volta nella sua storia, la qualificazione nelle coppe europee. Salutato Maifredi, la Juve tornò a Giovanni Trapattoni.
I tanti ex quasi dimenticati
Nell’epoca di Gigi Maifredi era frequente l’asse degli ex, che passavano con disinvoltura da una parte all’altra. Proprio con il tecnico di origine bresciane, la maggior parte dei felsinei indossò la maglia bianconera, quasi come una truppa di fedelissimi. Era il caso di Giancarlo Marocchi, il più duraturo di tutta la truppa che concluse l’avventura a Torino vincendo la Coppa dei Campioni e in precedenza aveva strappato anche la convocazione ai mondiali italiani.
Ben altra storia rispetto ai difensori, Marco De Marchi e Gianluca Luppi erano elementi volenterosi, ma loro carriera non li ha certo alzati al ruolo di campionissimi. Al contrario, bandiere bianconere conclusero la carriera a Bologna, leggasi alla voce Antonio Cabrini e Massimo Bonini.
Angelo Alessio invece giocò un anno a Bologna e poi nella Juventus, prima di diventare il fedele vice di Antonio Conte proprio in bianconero. Una truppa di doppi ex, senza dimenticare Marco Di Vaio, che a Bologna strappò addirittura un titolo da capocannoniere.
Per il presente ci sono degli indiziati, partendo da De Winter, difensore che ha già esordito in bianconero e adatto a un tirocinio felsineo. Senza parlare poi dei talenti felsinei come Vignato e Orsolini, che potrebbe addirittura riprendere la via di Torino se partirà Kulusevski.
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Un mix di discorsi e di mercato che riprenderà dopo il match, le dirigenze potrebbero avere molti colloqui da qui sino alle prossime settimane.