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Alessio Romagnoli decidi in fretta: il Milan non aspetta

Alessio Romagnoli e il Milan cercano una strada per proseguire, ma non sono da escludere piste particolari per il futuro di entrambi.

Alessio Romagnoli ancora in dubbio nel futuro del Milan – foto LaPresse

Il mistero della difesa, più che il ministro. Perché quella di Alessio Romagnoli al Milan è un’avventura senza dubbio insolita. Perché quando doveva essere fondamentale è stato un po’ eclissato dall’ambiente, mentre ora viene tenuto in alta considerazione. Un momento difficile per il Milan sul versante difensivo, la media dei gol è decisamente aumentata e l’eliminazione dalla Champions League non è stata certo digerita con piacere.

Tutto questo si riflette anche sui calciatori, l’infortunio di Simon Kjaer ha mostrato come il Milan abbia bisogno di due cose in mezzo alla difesa. Intanto di ritrovare tranquillità nei suoi interpreti principali e capire – definitivamente – quale possa essere il futuro di Alessio Romagnoli.

Che ha il contratto in scadenza nel giugno del 2022, facendo parte, praticamente del club dei cento campioni in svincolo prossimamente, e valuta il futuro. Che può essere colorato di rossonero o anche di altri colori, possano essere questi di team italiani oppure esteri. Di certo il difensore ex Roma ripensa ai momenti in cui vestiva addirittura il rossonero con la fascia da capitano. Tempi passati e non più proponibili

La strategia dei rossoneri al bivio

Il centrale difensivo costretto ora agli straordinari in campo – foto LaPresse

Per Alessio Romagnoli saranno giorni di dubbi. Nonostante si sia avvicinato al Milan in questo periodo, il rinnovo non è arrivato con le voci che hanno messo in mezzo anche l’agente Mino Raiola sul coinvolgimento effettivo nella trattativa.

Al difensore è stato proposto un rinnovo a cifre inferiori rispetto a quelle guadagnate, una sorta di spending rewiew ormai nota al Milan, che ha già portato gli addii di Donnarumma e Calhanoglu. Il centrale ha chiesto del tempo, che inevitabilmente passa e con esso arrivano i dubbi.

Per il centrale intanto il primo obiettivo è di sapere cosa vorrà fare del futuro e riproporsi anche in chiave Nazionale. Nelle gerarchie è addirittura il sesto se non il settimo centrale tenuto in considerazione da Roberto Mancini, dovrà fare molto di più in campo per tentare una risalita nelle gerarchie.

Poi c’è da mettere in luce quanto fatto con il Milan e se ci sarà davvero entusiasmo reciproco: senza questi ingredienti non si andrà da nessuna parte in futuro.

Infine, quel desiderio – nemmeno tanto nascosto – di giocare per un altro team italiano. Alla Lazio potrebbe risorgere con Maurizio Sarri, alla Juventus diventare con costanza l’erede di Bonucci e Chiellini, affiancando poi De Ligt.

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Senza nemmeno mettere da parte qualche scambio a gennaio. Perché altri suoi colleghi sono nelle stesse condizioni, spostare due pedine non sarebbe così illogico nel mercato.

Published by
Massimo Maneggio