Riccardo Saponara è tornato ad essere un calciatore decisivo nella Fiorentina e in Serie A. Un talento da apprezzare forse forte come pochi.
La maturazione alla fine è arrivata. Per Riccardo Saponara c’è voluta un po’ di costanza in più, ma alla fine la Fiorentina ha avuto un calciatore funzionale al suo modo di giocare. La rivoluzione tattica di Vincenzo Italiano si è impregnata anche del talento di Saponara, calciatore con fantasia ed elemento raro da trovare nel calcio italiano.
È un trequartista vecchio stampo, ma abile a impegnarsi sulla zona del centrosinistra. Proprio con Italiano è scattato il feeling dai tempi dello Spezia, sei mesi utili per conoscersi e cementare un buon rapporto. Con i gol decisivi di Riccardo Saponara, i liguri hanno raggiunto la salvezza in Serie A e il tecnico lo ha ritrovato ben volentieri nella sua avventura alla Fiorentina.
Saponara è entrato sin da subito nei movimenti della squadra viola, che lo aveva acquistato qualche anno fa forse senza troppa convinzione. Il giro dei prestiti è stato abbastanza ampio, come se fosse un calciatore buono per sei mesi e nulla più. In questa stagione sta dimostrando tutto il talento che non poteva di certo esser scomparso nel nulla.
Un trequartista da meraviglie
I colpi di Riccardo Saponara rendono più dolce il pomeriggio dei tifosi al “Franchi”. Perché il trequartista fa parte di quella vecchia scuola di numeri 10 capaci di entusiasmare le folle. A Firenze, poi, di gente che sa trattare il pallone ne è passata, da Giancarlo Antognoni a Roby Baggio, da Socrates a Rui Costa. Per arrivare alle poche recenti, con Saponara che vuole iscriversi nel club dei più grandi.
Ha avuto tante chance, quella con il Milan sembrava l’occasione d’oro ma era troppo giovane per poter incidere. Rinato con l’Empoli di Maurizio Sarri e di Marco Giampaolo, ha poi giocato poco a Firenze ed è stato mandato un po’ in giro per tutta Italia.
Attraversò i due volti di Genova, con la Sampdoria segnò gol decisivi anche nel derby, con il Genoa dovette darsi da fare… per essere benvoluto dalla tifoseria rossoblù. Un’esperienza anche a Lecce, con i pugliesi giocava con gente di qualità come Mancosu e Barak ma non poteva di certo difendere al posto della retroguardia.
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Allo Spezia è stato decisivo in sei mesi, il ritorno con Italiano a Firenze è stata la molla ora per far bene. Odia il fantacalcio e nemmeno si possono dargli tutti i torti, ama invece far girare bene il pallone e deliziare il pubblico con colpi d’artista. Dovrà continuare a farli per – chissà – assaporare anche la Nazionale, mentre le voci di mercato non sembrano infastidirlo più di tanto. Alcuni club di Liga e di Premier League lo stanno seguendo, può essere una suggestione per club come il Newcastle: ma a Firenze troveranno la porta chiusa.