Continua il periodo negativo per il Barcellona, complice la crisi economica del club: il gesto della società ha lasciato i calciatori senza parole.
Passano le settimane e i giorni, ma la situazione in casa Barcellona continua a rimanere piuttosto tesa. Non è la stagione più semplice per il club blaugrana, una delle big a livello europeo con le maggiori difficoltà economiche. Nonostante abbia chiuso per Ferran Torres dal Manchester City per circa 55 milioni di euro, il buco nelle casse della società rimane inquietante.
Lo dimostrano non solo i tentennamenti sul mercato. Al di là dell’acquisto, galvanizzante, dell’ormai ex asso di Guardiola, rimane infatti la sensazione che nella rosa a disposizione di Xavi ci sia più di un buco, oltre a qualche calciatore che forse ha fatto il suo tempo in Catalogna e che dovrebbe cambiare aria per riprendere il feeling con il proprio talento.
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Ma non è tanto il mercato ad aver fatto incupire i tifosi e, soprattutto, i calciatori, quanto un gesto piuttosto clamoroso della società, indice del livello di crisi che sta vivendo il club. Un gesto, o meglio un mancato gesto, cui non erano più abituati da anni i giocatori del Barça.
Barcellona in crisi: niente regali di Natale
Il Natale vuol dire, tradizionalmente, regali. Ma se si vuole rilanciare un club importante come il Barcellona, o se si vuole donargli la possibilità di avere anche solo un futuro, serve rinunciare a qualcosa. E in particolare a rinunciare sono stati, loro malgrado, i calciatori e praticamente tutti i lavoratori della società blaugrana.
Secondo quanto riferito dal quotidiano spagnolo AS, la tradizione dei regali di Natale da parte del club ai propri tesserati, che nell’era Bartomeu era diventata un’abitudine dolcissima, è venuta meno in questa stagione. In coerenza con la spending review imposta da Laporta, anche i regali di Natale sono stati tagliati.
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Spirito natalizio? In tempi di crisi se ne può fare a meno. Questo è stato il ragionamento del club, che ha scelto di rinunciare a una tradizione molto apprezzata anche dai calciatori. Certo, non cambierà le vite di nessuno questa decisione, ma è sintomo di una situazione molto più complessa di quanto dall’esterno si possa pensare. E che forse non potrà essere risolta da uno o due ‘botti’ di mercato.