I palloni da calcio sono ormai diventati un accessorio. I 450 grammi circa di felicità hanno preso ormai vie di marketing diverse, gli sportivi osservano una sfera rotolare in maniera sempre più bizzarra.
Cosa c’è di meglio che avere in mano un pallone da calcio? È la filosofia massima spiegata ai bambini applicata alla felicità, ma anche ai loro genitori e ai loro nonni. Questi ultimi senza più grande fiato si accontentano di guardare i palloni da calcio rotolare in uno stadio o spesso in tv.
L’evoluzione sportiva ha toccato qualche tema che sembrava immutabile, i palloni da calcio hanno seguito varie mode nel corso del tempo. Sono oggetti del desiderio che tra qualche anno magari saranno composti da fibre ignote, saranno vegani, saranno per tutti i gusti o chissà anche commestibili una volta finito il loro uso primario.
I palloni da calcio hanno un’evoluzione costante, i progressi mostrati in fatto di costruzione dello stesso materiale, non più unico ma diversificato in base ai vari produttori che lo compongono, sono davvero importanti. In tempi passati esisteva solo quello bianco e nero, o quello di cuoio che faceva tanto vintage, ora i palloni da calcio hanno una stilizzazione davvero incredibile, possono essere fluorescenti e allo stesso tempo… mimetizzarsi con la stessa erbetta, lasciando basiti in alcuni casi.
Le leghe e i loro strumenti
Lo strumento primario di questo sport ha avuto varie epoche. L’evoluzione dei campionati ha fatto diventare i palloni da calcio una sorta di must, in quanto prima erano le squadre di calcio ad avere un loro set personalizzato, cambiava di squadra in squadra.
I ricordi ci riportano al pallone bianco che, con l’effetto pioggia, sembrava pesare una tonnellata o quello arancione stile Super Santos che si vedeva nei campi innevati e creava un tocco di allegria.
L’unico fornitore ha poi pensato di creare due modelli, uno prettamente invernale e più visibile con la nebbia e le intemperie, l’altro nettamente più estivo. Dalla stagione 2007-08 anche la Serie A ha un unico fornitore dei palloni di calcio, cambiando di stagione in stagione qualche lieve dettaglio.
In Francia, invece, nelle settimane scorse c’è stata dell’ironia sulla nuova fornitura Kipsta, del marchio Decathlon. Un pallone acquistabile nel corso degli anni a meno di dieci euro, c’è chi ha scritto di aver segnato con quel pallone prima di Leo Messi.
La sfera più bella
Nelle grandi competizioni europee e internazionali sono stati prodotti i modelli più belli. Il Tango fu qualcosa di imprevisto ed emozionante per le vecchie generazioni. Il Teamgest ci fece sognare e trionfare a Berlino, il pallone del mondiale sudafricano Jabulani, invece, l’incubo di tutti i portieri: si abbassava violentemente e senza alcuna spiegazione logica sui calci di punizione.
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L’Uniforia, invece, arrivava direttamente al centro del campo con una macchina telecomandata e all’Italia ha portato particolarmente fortuna nella vittoria degli europei. Le vendite sul mercato dipendono proprio dalle vittorie e da quanto sia considerato un portafortuna.