L’arbitro Diana Di Meo è l’ennesima vittima di Revenge Porn e svela le accuse ricevute: una serie di messaggi assurdi.
Una serie di video, l’ennesimo caso di Revenge Porn ai danni di una donna. Una storia triste e assurda, come tante che girano nel web in maniera incontrollata e pericolosa.
L’arbitro Diana Di Meo ha parlato a Radio Globo, svelando i propri sentimenti dopo l’ennesimo pazzesco episodio che le ha creato una involontaria notorietà, dovuta a qualcuno che ha violando la sua vita privata per farsene un vanto.
“La prima idea è stata buttare il telefono dalla finestra, uno schifo”. Questa l’ammissione della donna alla quale sono sono stati sottratti video privati. “Se passi questo video sei colpevole – ammette sottolineando di essere giustamente decisa ad intervenire con gli avvocati – ma mi sono maledetta per questo”. In sostanza le sono stati sottratti dei filmati molto privati, in una azione deprecabile, qualunque sia il contenuto. L’ennesima vicenda difficile da digerire ai danni di una donna, ferita dall’involontaria esposizione mediatica, non ricercata, assurda per come è avvenuta e per la facilità con cui i filmati circolano senza riflettere sui risvolti che potrebbero avere.
Intervistata su Radio Globo, Diana Di Meo racconta l’impatto della notizia, e svela quanto deprecabili siano alcuni commenti incassati. Una valanga di insulti fra i tanti messaggi di sostegno, che in questa vicenda dovrebbero prevalere, tenendo presente che la vita privata di ogni persona non dovrebbe mai essere esposta, mercificata, rubata. “Mi è caduto il mondo addosso – ha affermato – non volevo crederci e credo ancora che sia uno scherzo”. Conferma che un video è del 2018, e non sapeva di essere ripresa. “Non li ho mandati a nessuno, ma sarebbe comunque un reato, non lo auguro a nessuno”.
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Poi il lato ancora più triste della vicenda. Le accuse, la cattiveria assurda che rende la storia ancora più difficile da archiviare. “Mi sono maledetta, mi sono chiesta il perché – afferma –, mi è stato detto che lo merito. Sono persone insoddisfatte, colpevoli anche quando inoltrano i filmati”. Difficile darle torto, impossibile non augurarle che si chiuda subito la vicenda. “Domenica non arbitrerò, i campionati sono fermi – ammette – ma non ho paura del campo”. Fa più timore una triste storia, che lascia nuovamente senza parole e passera nelle mani dei giudici.