Mattia Perin è al bivio: le poche presenze potrebbero spingerlo ad accettare una grande offerta dalla rivale dei bianconeri. La pista è concreta, si lavora per capire i margini e chiudere.
Frastornata, decisa a rimettersi in corsa e con tanti dubbi, legati sia al campo che sulla rosa messa in mano ad Allegri. La Juve lavora su due fronti, entrambi molto delicati. Dopo il ko con il Villarreal resta la Coppa Italia e una rincorsa in campionato in cui arrivare al primato sembra una impresa, qualificarsi per l’Europa che conta un obiettivo senza il quale il fallimento sarebbe certificato.
Allegri si lecca le ferite dopo la batosta nella delicata notte europea e fa la conta degli assenti. La rosa a disposizione da qui a giugno ha le qualità per essere competitiva con chiunque, ma è già tempo di valutazioni sugli elementi da tagliare e i nuovi innesti. Poi ci sono gli scontenti. Già, perché Allegri prova ad inserire tutti nella sua idea tattica, ma alcuni elementi, come accaduto per Bentancur e Kulusevski, proprio non rientrano nel suo modo di pensare il calcio.
Nella lista delle cessioni potrebbero già figurare Kean, Rabiot e Rugani, e anche Arthur in caso di un ritorno di fiamma dell’Arsenal potrebbe essere sacrificato per dare maggiore talento e verticalità alla mediana. Intanto però si accelerano le valutazioni anche sui rinnovi di Dybala, Cuadrado, De Sciglio e Bernardeschi, mentre Perin tornerà ad accomodarsi davanti ai dirigenti. Per lui ci sarebbe infatti un’offerta molto allettante in arrivo da una storica ‘rivale’ dei bianconeri. E il portiere, poco utilizzato se non in Coppa Italia, difficilmente potrebbe declinarla.
Juve, Perin in bilico: c’è un’offerta concreta per dirsi addio
Allegri è stato chiaro. Ha imposto gerarchie, rispolverato elementi poco utilizzati da Pirlo e Sarri, e per il resto ha mandato messaggi affidandoli al campo, che dà i responsi su chi è più affidabile e chi meno. Per Perin il discorso è diverso. Il portiere ha risposto presente ogni volta che è stato chiamato in causa ma ha davanti un numero uno partito male, e poi in grado di risollevarsi togliendo le castagne dal fuoco alla squadra in più occasioni.
La strada sembra sbarrata da Sczeszny, inamovibile anche per la prossima stagione. Tempo di dirsi addio per Perin? La risposta sembra essere affermativa, e in tal senso l’offerta è quella giusta. La medita la Fiorentina, pronta a mettere sul tavolo una cifra congrua per convincere i bianconeri e il numero 1. I rapporti, al netto delle polemiche sulla cessione di Vlahovic, sono buoni. I viola avevano solo una strada. Far partire il centravanti per non perderlo a zero e la Juve ha rispettato il club che lo ha valorizzato trovando la giusta formula.
C’è inoltre il fattore campo ad imporre riflessioni a Firenze. Dragowski è ormai pronto all’addio, Terracciano affidabile, ma Commisso vuole dare rinforzi di qualità ad Italiano, deciso a mettere le mani su un estremo difensore affidabile, ancora giovane ma comunque esperto. Ecco perché i pezzi del puzzle si incastrano alla perfezione per dar vita ad un affare che può decollare e sancire l’ennesimo accordo su una tratta, quella fra Firenze e Torino, negli ultimi anni molto trafficata.