Due partite in pochi giorni da vincere a tutti i costi: Mancini valuta le scelte giuste per volare ai Mondiali ma nella sua formazione potrebbe cambiare qualcosa.
Tutto in meno di una settimana. Giorni che rischiano di rigettare nell’incubo i tifosi della nazionale, proprio dopo un successo storico agli Europei. Mancini si gioca tutto, consapevole che alla sua squadra non mancano i mezzi per spuntarla.
Alle assenze ormai note di Chiesa e Spinazzola si è sommata quella di Di Lorenzo, ma altri giocatori rischiano di non essere al top in vista di quello che si spera sia un doppio confronto. La parola chiave nei play off è una: non sottovalutare la Macedonia per salire il primo gradino prima di entrare nella porta che garantirà l’accesso ai Mondiali.
Mancini valuta gli uomini convocati, consapevole che il tempo per recuperare le forze eventualmente c’è, ma che con i pronostici rispettati, e quindi una probabile finale fra gli azzurri e il Portogallo, tutta la rosa dovrà essere al 100%. In tal senso contro la Macedonia potrebbe riposare qualche elemento non al top, per arrivare al match di martedì con le armi migliori a disposizione.
Mancini a carte coperte: possibile qualche cambio nella sua Italia
In porta non ci sono dubbi. Donnarumma sarà il titolare e dovrà riscattare gli ultimi passi falsi in campo europeo con il Psg. Le scelte più delicate riguardano invece la difesa. Bonucci e Chiellini sono stati convocati, ma il primo sarà out nella semifinale, e sul compagno alla Juve sono in corso valutazioni. Mancini sa bene che un elemento dell’esperienza di Chiellini è indispensabile, ma è altrettanto consapevole che il difensore non potrà giocare due partite di fila.
Ecco quindi che la linea centrale dovrebbe essere formata da Bastoni e uno fra Acerbi e Mancini, in ballottaggio, con Emerson Palmieri a sinistra e Alessandro Florenzi a destra per sostituire Di Lorenzo. In mediana sono in corso ulteriori valutazioni. Barella non si tocca, Jorghino è il cervello della squadra e Verratti l’uomo in grado di dare verticalità e fluidità al gioco. I tre calciatori godono di un ottimo stato di forma per cui il centrocampo sarà di sicuro riproposto anche nell’eventuale finale.
In attacco c’è da sostituire Chiesa ma il prescelto ha già un nome e un cognome. Domenico Berardi si è preso un posto a suo di gol e assist, e sarà al fianco di Immobile. A completare il reparto dovrebbe essere Insigne, con Zaniolo che scalpita e potrebbe essere una carta preziosa per dare ritmo e muscoli in mediana ma anche una buona spinta in attacco. Queste dovrebbero essere le scelte per superare il primo step. Poi la finale, per una Italia incerottata, ma con l’obiettivo di non fallire la missione.