Favorite per l’approdo in Serie A, squadre in difficoltà, protagonisti: Lucioni a TvPlay parla della Serie B in una stagione esaltante per la categoria.
Una missione da portare a termine, una scalata lunga ma non impossibile e tante avversarie pronte a contendere al Frosinone la promozione in Serie A.
Il difensore Fabio Lucioni, fra i più esperti nella categoria, ha parlato a TvPlay di un campionato bellissimo, che mai come in questa stagione, fra grandi calciatori in campo e tecnici navigati e in rampa di lancio in panchina, si sta trasformando in un torneo esaltante. “Lo avevamo detto a inizio campionato – ha ammesso Lucioni –, questa è più un A2 che una B. Stiamo parlando di un campionato difficilissimo e lo dimostra il fatto che tante squadre con altre ambizioni ora faticano e non poco, ma è un campionato lunghissimo e son certo che si deciderà le ultime gare”.
Poi l’analisi sulle avversarie del Frosinone, sulle squadre che stanno facendo meglio e su chi potrebbe sorprendere nei prossimi mesi in una corsa accesissima non solo per la Serie A, ma anche nella caldissima lotta per non retrocedere.
Lucioni: “Campionato aperto e difficilissimo”
Il Frosinone coltiva il sogno di approdare nuovamente in Serie A. Dalla panchina ai protagonisti in campo le carte in regola non mancano, e Lucioni chiarisce quali sono i punti da non sottovalutare in una categoria molto complicata. “Non la possiamo perdere solo noi, è un campionato aperto e difficilissimo, accade che se ti distrai per due partite consecutive ti ritrovi immediatamente in difficoltà. Non ci siamo distratti nelle ultime gare, ma è un torneo complicato. Se non stai sempre al 100% rischi di non fare ciò che è stato fatto fino ad oggi”.
Lucioni invita la squadra a non mollare e parla di una formula che sta rendendo la Serie B un campionato seguito e molto interessante. La chiave però è partire di giovani. Non solo per il Frosinone. “Credo che bisogna dare modo ai giovani di crescere e di farlo nel migliore dei modi – ha ammesso a TvPlay -, in un gruppo che funziona c’è sempre bisogno di avere un’amalgama importante e anche qualche ‘anziano’ deve esserci”.
C’è bisogno di una cura particolare però per i talenti italiani. “E’ normale che in Italia ci siano tanti giovani, ma è necessario avere la pazienza di saperli aspettare. Penso che troppo spesso si diano delle sentenze e si facciano delle considerazioni affrettate sia sui giocatori che sui tecnici, che vanno seguiti”.