Un ultimo saluto al più forte di tutti i tempi e un accostamento inevitabile con Maradona: “Se ne va quel tipo di calcio”.
Gli accostamenti si sono sprecati, i paragoni hanno acceso il dibattito fra tutti gli appassionati di calcio. Scegliere fra Pelé e Maradona è per molti impossibile, e chi è davvero amante di questo sport, sa bene che erano calciatori diversi, da ammirare, e non da mettere a confronto.
Inevitabile però rimpiangere ciò che hanno regalato nelle loro carriere lunghe ma profondamente diverse al calcio. Brividi, emozioni, gol impossibili, vere e proprie opere d’arte che restano nella mentre di chi ancora oggi rivive alcune emozioni che due campioni, di certo i due più forti della storia, hanno regalato ai tifosi. Intervenuto ai microfoni di TvPlay, il celebre scrittore Maurizio De Giovanni, ha voluto dire la sua due due stelle che resteranno per sempre nella storia di questo sport.
De Giovanni: “Se ne va quel tipo di calcio”
“Credo che la malinconia e la bellezza che proviamo derivino dalle modalità del racconto – ha ammesso De Giovanni a TvPlay –, e questo ci deve fare riflettere. Il calcio oggi è immagine. Vediamo tutto, e la visione del calcio incide sul calcio tesso. Pelé è l’ultimo esponente del calcio raccontato a parole, per radio, per iscritto, da grandi scrittori come Osvaldo Soriano o Eduardo Galeano”.
De Giovanni si spiega: “Quello era un calcio diverso. Di fantasia e di immaginazione, costruito da chi ascolta, che non vede le parole di chi lo racconta, ma le immagina. Questo tipo di calcio con l’addio di Pelé se ne va. Va via quel calcio del racconto e delle parole”. Arriva anche l’accostamento che mette i brividi.
“Pelé è Achille e Diego era Ettore. Sono gli Achei contro i Troiani. Pelé è quel tipo di eroe vincente, Maradona è il calcio del grande sconfitto, di uno che come essere umano purtroppo ha perso”. De Giovanni si spiega meglio a TvPlay. “Pelé muore da eroe, riconosciuto e ammirato da tutti al termine di una vita di celebrazione. Pelé è come Apollo, Maradona è Dionisio. Una meravigliosa ferita sanguinante, immortale e bellissima”.