Tiene banco in casa Inter il futuro di Milan Skriniar: dichiarazioni definitive sul difensore slovacco con le ultime sul suo rinnovo
L’Inter ha inaugurato alla grande il suo 2023, con un successo pesantissimo e meritato sul Napoli, che permette alla squadra di Inzaghi di rilanciare le sue ambizioni in chiave scudetto. La vittoria sui partenopei accorcia notevolmente la classifica, possibile assistere a una lotta a quattro con Milan e Juventus pienamente in corsa.
Ritmo e scelte tattiche azzeccate hanno permesso ai nerazzurri di prevalere sui partenopei. Una gara decisa dalla rete di Edin Dzeko, ma in cui tanti interisti si sono espressi ad altissimo livello. Come Milan Skriniar, fondamentale nel contenere al meglio le giocate di Kvicha Kvaratskhelia, limitato anche grazie all’apporto di Matteo Darmian. Prestazione da vero capitano del difensore slovacco, una delle migliori di questa stagione. Il giocatore rimane in bilico, con il club che sta facendo di tutto per giungere al rinnovo del contratto, ma la fumata bianca ancora non si intravede. La speranza dell’ambiente, è che non sia troppo tardi, per blindare una delle colonne del club da diverse stagioni.
Su di lui, si è espresso il giornalista Fabrizio Biasin, che ai microfoni di Tv Play ha fatto il punto sul suo futuro: “L’Inter sapeva di rischiare di perderlo a zero, rifiutando l’offerta estiva del Psg. Ma in quel momento ha deciso di trattenerlo fino a fine stagione, una sostituzione a gennaio non è in programma. Una squadra su tutti i fronti non può rinunciare al capitano, piuttosto lo fa andare via a zero. L’errore commesso in estate è stato non prendere subito Bremer e Milenkovic sacrificando un big della difesa. Si doveva fare a giugno, ad agosto non era più possibile”. Occhio al possibile sostituto a fine stagione: “Smalling interessa, come tipo di acquisto non mi stupirebbe”. Sulle prospettive stagionali dopo la vittoria con il Napoli: “L’Inter ha giocato finalmente al suo livello, ma non mi illudo. Inzaghi ha preparato la partita perfettamente secondo i suoi dettami, la capacità strategica contro una squadra che fin qui era stata quasi perfetta mi è piaciuta molto. Il tecnico è stato massacrato più volte, rischiando di perdere il posto, ma ora sul trono metto lui”.