Allegri vince sul campo mentre il club prova a difendersi dalle accuse: ciò che preoccupa ora è il filone dell’inchiesta relativo agli stipendi.
Una difesa di ferro, un Vlahovic tornato su alti livelli e i giovani che continuano a mettersi in mostra. Tutto bene verrebbe da dire in casa Juve dopo la vittoria schiacciante sulla Salernitana.
La parola serenità però a Torino sponda bianconera, non esiste da mesi. Senza penalizzazione Allegri sarebbe in piena zona Champions, ma il meno 15 inflitto per il processo relativo alle plusvalenze relega tecnico e squadra a 13 lunghezze di distanza dal quarto posto. Serve pensare al campo, Allegri lo ha sottolineato, perché in attesa del ricorso, e del filone relativo agli stipendi, è difficile ipotizzare cosa possa accadere.
La sensazione è che i legali del club abbiano in serbo tutta una serie di motivazioni per smontare quanto deciso. Se la sentenza dovesse essere annullata però, c’è ancora il filone relativo agli stipendi, che si intreccia con il caos venutosi a creare attorno alle parole del pm Santoriello. Il momento è tesissimo, e a provare a fare chiarezza, è stato il giornalista Marco Bellinazzo. Su TvPlay ha fornito il suo punto di vista con una indicazione ben precisa.
La Juve prova a capire le conseguenze di ciò che può accadere nel filone d’inchiesta relativo agli stipendi, e intanto il popolo bianconero si mobilità con proteste vibranti. L’ultima è esplosa dopo le parole emerse da parte del pm Santoriello. In una fase in cui gli equilibri sono molto delicati, tali affermazioni contribuiscono ad inasprire il clima. “Certe manifestazioni di tifo andrebbero evitate se si ricopre un certo ruolo – ha ammesso a TvPlay Bellinazzo –, anche se si parla ad un convegno e so che si tende a scherzare. L’elemento di garanzia però è che nel penale ci sono giudici terzi a giudicare”.
Sul caos stipendi però resta la preoccupazione. “Lo ritengo più preoccupante – ha osservato il giornalista –, ci sono questioni più complicate dietro, sulle quali si esprimerà la giustizia sportiva. Difficile prevedere quanto possa essere chiesto di penalizzazione, quante squalifiche ai calciatori. Sulle plusvalenze poi bisogna provare che siano realmente fittizie. Dirlo e basta non significa niente perché sono una leva economica lecita per le società, bisogna dimostrare il dolo. Perché sia fittizia ci devono essere due parti che la compiono, poi si parla di lealtà sportiva. Parlarne così non mi convince”.