Caressa, in una intervista su TvPlay, parla di Baschirotto e approfondisce i problemi del calcio italiano e del mercato.
“Lo dico da anni, cerchiamo calciatori sui mercati esteri che non dovrebbero arrivare, con spese folli”.
Fabio Caressa su TvPlay fa riferimento a Federico Baschirotto, autore di una prima parte di stagione clamorosa. A 26 anni, il centrale nato a Isola della Scala, è approdato in Serie A e ha mostrato i muscoli, in campo ma anche in una esultanza che ormai è diventata virale. Prelevato dal Lecce con una spesa di circa 200 mila euro, il centrale è riuscito ad imporsi, e il suo valore adesso è cresciuto e anche di tanto.
Fra grandi prove difensive e una presenza costante anche in zona gol, il difensore è già nei radar di tanti top club, decisi a valutare un eventuale innesto. Il Lecce ha fatto quindi centro, e Corvino non si smentisce mai, ma c’è un altro aspetto da non sottovalutare. Tanti club neopromossi stanno mettendo in mostra calciatori interessanti, e la necessità di trovare le pedine giuste senza spendere grosse somme, risulta una strategia vincente. Su questo aspetto, e sulle prove di Baschirotto, è intervenuto su TvPlay Fabio Caressa.
“C’è poca attenzione sui campionati minori, in previsione pare ci sarà la possibilità di avere i dati anche per i campionati minori ora che ci sono i vari algoritmi per scoprire i giocatori”. Il riferimento è a Baschirotto e anche ai tanti calciatori che dalla cadetteria si trovano in Serie A e hanno anche mercato.
Il problema è la scarsa attenzione ai campionati minori italiani, nei quali spesso giocano calciatori di ottimo livello e con tanta voglia di emergere. Caressa è chiaro. “Penso ci sia della verità in questa cosa, ci sono un po’ motivazioni oscure e altre volte motivazioni chiare. Al momento sembra esserci più facilità nel scovare giocatori in campionati sconosciuti e non in quelli minori italiani, una tendenza folle che c’è da anni e che vale a livello internazionale. Credo che ci sarà un’inversione di tendenza nel breve anche da parte per esempio della Premier League, visto che di giocatori inglesi se ne vedono sempre meno nelle squadre inglesi”.
Caressa si lascia andare anche ad una previsione. “Questo ha portato il disastro economico che vediamo in Italia e che presto vedremo in tutta Europa perché le spese folli poi le paga chiunque”.