La lite fra Lukaku e Barella ha fatto scalpore: Caressa fa chiarezza su quanto accaduto ma tira in mezzo anche Inzaghi.
Un botta e risposta acceso, chiarissimo, ripreso dalle telecamere in tutta la sua forza, anche verbale. Barella e Lukaku non se le mandano a dire in campo, ed è normale che il battibecco finisca su tutte le prime pagine.
Il centrocampista invitava il belga a stringere i denti, ma la sua gestualità troppo diretta, continua, per certi versi anche pesante quando c’è da soffrire, è stata sottolineata da Lukaku, che in maniera diretta, forse un po’ troppo, ha chiesto al compagno di evitare alcuni atteggiamenti. La società ha voluto minimizzare, avrà risolto tutto all’interno dello spogliatoio, ma la lite potrebbe anche avere chiavi di lettura differenti.
In una intervista su TvPlay è arrivato il parere di Fabio Caressa, che come sempre ha analizzato quanto accaduto in maniera lucida, andando fino in fondo nella vicenda e provando ad allargare la questione per capire da dove possano arrivare certi nervosismi nel clan nerazzurro.
Barella-Lukaku, Caressa è diretto: “Può anche darsi che Inzaghi…”
“Barella ha quel modo di fare e di esprimersi, se vi ricordate fino all’anno scorso prendeva tantissimi gialli, e quella forza che prima metteva contro l’arbitro forse ora la scarica sui compagni di squadra”. Queste le parole di Caressa sulla lite fra l’ex Cagliari e l’attaccante nerazzurro, ma il giornalista ha anche un chiave di lettura differente.
“Quelle parole se tradotte in italiano hanno forza. In inglese invece hanno una forza lessicale diversa, è un insulto molto meno pesante”. Resta però il segnale d’insofferenza, che potrebbe anche dipendere da come sono impostate le regole all’interno di uno spogliatoio. Caressa fa una serie di esempi molto calzanti e cerca di andare alle origini della vicenda.
“Io credo che all’interno dello spogliatoio le cose siano molto tranquille. Non so dire se sia mancanza d polso – prosegue il giornalista –, le leadership non sono sempre uguali. Faccio un esempio. Conte utilizza la leadership partendo dalla testa, ti prepara, ti guida fino al cuore, e alla fine ami giocare con lui. Ancelotti invece lavora all’opposto, ti fa lavorare in tranquillità, così da ottenere il meglio dai calciatori. Può essere che Inzaghi non usi una leadership da sergente di ferro, magari trovi un ambiente meno ricettivo rispetto al tuo modo di fare e devi cambiarlo. Penso però che io ne avrei parlato pubblicamente, dicendo che queste cose all’Inter non si fanno”.