Paulo Dybala è uno dei nomi che rientrano nel caos stipendi: ecco le rivelazioni sull’addio e su ciò che potrebbe accadere.
La partita della Juve contro la Roma vale una stagione. Potrebbe essere un passaggio fondamentale nella lotta per la Champions League, e di certo rappresenta anche una nuova avventura per Dybala, che incrocerà il cammino della sua ex squadra.
Dopo l’addio si è parlato di tutto. Sono emerse indiscrezioni, mezze verità, ma il calciatore ha parlato poco, ha preferito non raccontare le sue emozioni, che ora di certo vivrà in campo da grandissimo ex. Il fattore campo, però, in questa fase, si intreccia inevitabilmente al caos stipendi. La Joya deve ancora percepire 3 milioni dai bianconeri, sarebbe intenzionato ad avviare un’azione legale, e sarebbe anche pronto a chiedere i danni. Il match fra la sua Roma e la Juve capita quindi in un momento in cui il clima è avvelenato, e sulla vicenda in una intervista su TvPlay, è arrivato un parere molto autorevole.
Sulle vicende che riguardano la Juventus e Paulo Dybala, è arrivato il parere del famoso giornalista Luigi Moncalvo. “Se ci sono delle deposizioni, non si può più nascondere la verità. Gli avvocati rappresenteranno gli imputati e faranno filtrare solo alcune notizie e non altre tenendo la stanza chiusa al pubblico. Dopo qualche giorno qualche cancelliere collaborerà con la stampa e fornirà i verbali, gli avvocati passeranno notizie di comodo ai giornali, e poi solo in un secondo momento sapremo cosa è accaduto in quell’aula per la questione relativa a Dybala”.
Moncalvo ritorna anche sull’addio dell’argentino alla Juve, del quale si è parlato moltissimo. Ciò che sta accadendo negli ultimi giorni potrebbe rappresentare una chiave di lettura non solo veritiera, ma anche molto interessante. “Il giocatore ed il suo entourage ora hanno tutti gli interessi a far sapere cosa c’è stato dietro il suo addio“, ha affermato Moncalvo. Poi un passaggio che potrebbe chiarire la vicenda “Dybala voleva i soldi che gli erano stati promessi ed è stato per questo messo alla porta”.
Sarebbe questo uno dei motivi che hanno chiuso definitivamente ogni possibilità di riflettere sul rinnovo, in una storia che si arricchisce di un passaggio importante, e di verità che potrebbero emergere in maniera ancora più pesante in un’aula di tribunale.