Nulla è come sembra nel calcio. E ancor di più nei playoff di Serie B. Dopo il colpaccio dello Spezia a Cesena, la girandola di emozioni si è trasferita al San Nicola di Bari, dove la seconda sfida preliminare sorride ancora alla squadra in trasferta. Sarà il Novara a sfidare il Pescara nella doppia semifinale in programma domenica 29 e mercoledì 1° giugno, con andata al Piola e ritorno all’Adriatico-Cornacchia.
In una partita in cui non mancheranno motivi di interesse supplementari (come la sfida del tecnico dei piemontesi Baroni al proprio passato, la squadra che ha allenato fino alla penultima giornata dello scorso campionato) il favore del pronostico sarà degli abruzzesi, cui basteranno due pareggi, ma davvero mai dire mai vista l’instabilità del fattore campo e visto che nella stagione regolare il Novara ha vinto due volte su due contro la squadra di Oddo.
Una delle partite più pazze della storia dei playoff, in realtà più emozionante che bella sul piano qualitativo, ma che alla fine premia giustamente la squadra che ha giocato meglio e che ha controllato più a lungo la gara. Di fatto, il Novara è mancato solo nei 30’ finali del secondo tempo, quando il Bari ha trovato energie psicologiche inattese per risalire dallo 0-3 al 3-3, dopo 50’ da dimenticare.
In generale per la squadra di Camplone, fuori al preliminare come un anno fa con il Perugia, è mancato quasi tutto: gioco e intensità, eccetto il cuore, e compresa la ragione, visto che il gol partita di Galabinov, di testa a 5’ dalla fine del secondo supplementare, è arrivato con il Novara in 10 per l’espulsione di Dickmann e ormai quasi rassegnato. Gli ospiti sembravano aver chiuso i conti in un primo tempo perfetto sul piano difensivo e del cinismo offensivo, con due tiri e due gol, di Gonzalez, al 3’ dalla distanza e al 43’ con un freddo tocco su invito di Casarini dopo un fuorigioco suicida del Bari.
Il tris dello stesso Gonzalez, al 4’ della ripresa, con un sinistro di conto balzo al termine dell’azione più bella della partita, avviata da Corazza, proseguita da Evacuo e rifinita da Buzzegoli, sembrava aver spento definitivamente il Bari, abbandonato anche dai propri tifosi. Gli ultimi 30’ si sono giocati in un silenzio spettrale, eppure il Novara ha rischiato il suicidio: al 14’ Rosina ha riaperto i giochi su invito di Defendi e al 29’ lo stesso attaccante ha segnato su rigore causato da un folle fallo di mano di Dickmann.
Il 3-3 che manda tutti ai supplementari lo firma Puscas al 38’, con un destro dalla distanza su invito di Rosina e papera di Da Costa. Nei prolungamenti il Novara sembra non averne più e resta in 10 per il rosso a Dickmann, ma il Bari non sa gestirsi ed è punito dall’azione orchestrata dagli ultimi due subentrati del Novara.