E così, Euro 2016 si è concluso definitivamente. Il Campionato Europeo di calcio, che si è tenuto in Francia per tutto il mese scorso, non ha certo lesinato in quanto a sorprese: a cominciare da quella meno prevedibile di tutte, vale a dire la vittoria finale del Portogallo. Un’affermazione a dir poco incredibile, se si considera che i lusitani si erano classificati soltanto terzi, nel loro girone: in una qualsiasi edizione precedente del torneo, Cristiano Ronaldo e compagni sarebbero stati eliminati già ai primi turni.
E allora, dopo il trofeo più importante, l’Uefa ha iniziato a distribuire anche i premi accessori. Antoine Griezmann, naturalmente, vince la Scarpa d’Oro in quanto miglior realizzatore di Euro 2016, con le sue sei marcature. Inoltre, l’attaccante dell’Atletico Madrid si porta a casa anche il titolo di miglior giocatore del torneo. Pochi dubbi sul miglior giovane: è Renato Sanches, 19 anni ancora da compiere e già Campione d’Europa con la maglia del Portogallo.
E se pure la scelta di miglior portiere, ricaduta sul lusitano Rui Patricio, pare corretta (l’estremo difensore è stato tra i grandi protagonisti della vittoria della sua nazionale, con tante parate decisive anche nella finale contro la Francia), più perplessità desta invece la top 11 messa insieme dalla Uefa. Nella quale, oltre a quattro portoghesi e due gallesi, troviamo anche due francesi e tre tedeschi: già così un controsenso, se si pensa che la Germania è stata eliminata in semifinale proprio dai transalpini.
Sono i nomi, tuttavia, a lasciare i maggiori dubbi presso molti appassionati e addetti ai lavori: posto che la nomina di Rui Patricio appare fuori discussione, così come quelle dei difensori Pepe e Raphael Guerreiro, del centrocampista gallese Ramsey e degli attaccanti Griezmann e Cristiano Ronaldo, si fatica invece a comprendere la presenza di Kimmich come terzino destro, bravino ma non certo strabiliante. Anche la scelta dell’altro difensore tedesco, Boateng, non convince: basti pensare al fallo di mano a dir poco plateale causato nei quarti di finale contro gli Azzurri, che per poco non causava ai suoi l’eliminazione.
A centrocampo, accanto al teutonico Toni Kroos, scelta tutto sommato condivisibile, troviamo un altro gallese: clamorosamente non Gareth Bale, trascinatore della squadra britannica con tre reti, ma il meno quotato Joe Allen. In ultimo, ecco l’ala Dimitri Payet: scelta anch’essa difficile da comprendere, in quanto il francese, probabilmente il migliore dei suoi nel girone eliminatorio, è praticamente scomparso dagli ottavi di finale in poi.