La seconda avventura di Roberto Mancini sulla panchina dell’ Inter, non senza destare clamore, si è conclusa mestamente. Una debacle, quella del tecnico di Jesi, parsa praticamente irrefrenabile, alla luce di tutti i fatti da prendere in considerazione.
Roberto Mancini aveva rilevato Walter Mazzarri nel novembre del 2014, poiché il tecnico livornese, che nella stagione precedente aveva raggiunto la quinta posizione, non era evidentemente ritenuto all’altezza del compito. In realtà, i dati dissero poi ben altro: in quei primi mesi della sua seconda annata in neroazzurro, terminata anzitempo con l’esonero, Mazzarri aveva fatto registrare una percentuale di vittorie del 47,06%; nel resto della stagione, Mancini portò quelle statistiche già poco esaltanti al tracollo, con una percentuale di vittorie del 37,14%, ed un ottavo posto finale.
Ma nella scorsa stagione, il tecnico di Jesi non ha avuto più alibi, con un mercato che l’ha accontentato in diversi “capricci” (tralasciamo, ovviamente, i sogni irrealizzabili, come quello di Yaya Touré) ed una rosa apparentemente competitiva per garantire un piazzamento sul podio, che avrebbe consentito all’ Inter di tornare in Champions League.
Invece, è arrivato un quarto posto frutto di un gioco quasi mai convincente, e di un idillio mai decollato con diversi giocatori chiave della squadra, Icardi su tutti. Le amichevoli estive fin qui disputate dalla società milanese, che hanno visto l’ Inter negativamente protagonista (da segnalare, in particolare, il 6-1 patito dal Tottenham), e le incrinature con Thohir e Suning, hanno fatto il resto.
Mancini, dunque, lascia la panchina dell’ Inter, terminando nel modo più mesto possibile la sua seconda avventura sulla panchina neroazzurra. A lui, andrà una buonuscita di circa 3 milioni di euro. Mentre, per quanto riguarda il probabile successore, è quasi certo l’avvento dell’olandese Frank De Boer, che pochi mesi fa ha “divorziato” dall’Ajax. Solo il tempo dirà se la scelta sarà corretta, o se ancora una volta il progetto Inter naufragherà in un mare di incertezze.