L’indomani della finale di Supercoppa Italiana persa contro il Milan, non è stato di certo tra i migliori per la Juventus. La Vecchia Signora, strafavorita alla vigilia, ha infatti visto sfumare il primo trofeo stagionale soltanto ai tiri dal dischetto: e, in questo senso, per i bianconeri sono stati fatali i rigori falliti da Mandzukic e da Paulo Dybala. Ci ha pensato Gonzalo Higuain, tuttavia, a consolare il compagno di squadra e di nazionale.
Nel corso di una lunga intervista, nella quale ha risposto a diverse domande di David Trezeguet (ex grande bomber juventino), Higuain non si è certo lesinato, palesando alcune dichiarazioni piuttosto importanti in svariati campi. E, chiaramente, come ci si poteva attendere, non sono mancate alcune parole al miele nei confronti di Dybala.
“Somiglia molto a Messi. È ancora giovane, ha 23 anni e dipende tutto da lui: ma ha tutte le carte in regola per diventare un top player. Gli servirà una grande forza mentale, ci saranno alti e bassi e dovrà restare a questi livelli per molti anni.”
Ma il miele non manca anche per altri attuali compagni di squadra, come il portierone Gigi Buffon. “Quando giocavo contro di lui era sempre una doppia sfida, perché segnare ad uno così è qualcosa di incredibile. Lo ammiro molto, perché ha la stessa fame di quando era un ragazzino.”
Un po’ a sorpresa, Higuain parla anche di quello che, secondo lui, è stato il migliore di sempre. “Ronaldo. Giocava nel calcio italiano in un periodo in cui c’erano tanti altri grandi bomber, come Trezeguet, Batistuta, Crespo e Montella. Un giocatore capace di farti divertire, e non solo di fare gol.”
Ma le dichiarazioni più attese, chiaramente, sono quelle sulla Champions League, per la quale Higuain non si nasconde. “I record son belli, e vincere il sesto scudetto consecutivo sarebbe importante. Ma preferirei vincere qualcosa di ancora più importante a livello di squadra, come la Champions League. La sensazione è che possiamo farcela.” Anche se, sulle critiche ricevute dalla Juventus in questo periodo: “Non è vero che non giochiamo bene, è che nel calcio non c’è pazienza. Si vuole sempre tutto e subito, e noi dobbiamo migliorare, ma non siamo robot. Come diceva mia madre, si può fare quello che si vuole, ma con un’anima.”