Paese che vai, campionato che trovi. Se in Italia è la Juventus a dettare legge, monopolizzando sia la Serie A che la “minore” Coppa Italia, in Germania tale ruolo spetta invece al Bayern Monaco. Il club bavarese, considerato all’unanimità come il più forte al mondo assieme a Real Madrid e Barcellona, si appresta a vivere un finale di stagione a dir poco incandescente, che potrebbe proiettarlo verso il secondo triplete della sua intera storia. Lahm e compagni, infatti, sono ancora in corsa sia per i due trofei nazionali, sia per la conquista della Champions League.
Quel che è certo, tuttavia, è che il prossimo anno il Bayern non sarà più lo stesso. Il club di Ancelotti, infatti, perderà non soltanto l’eleganza di Xabi Alonso, ma soprattutto la guida del suo immenso capitano, Philipp Lahm. Il difensore tedesco, che già poche settimane fa aveva manifestato la volontà di ritirarsi dal calcio giocato, in una recente intervista ha confermato il proprio addio.
Una carriera che non avrebbe potuto essere più soddisfacente di così, per Philipp Lahm, che dal suo canto è sempre stato netto e inamovibile nelle proprie scelte. In questo senso, fu mirabile la sua scelta di chiudere con la Nazionale Maggiore, all’indomani del trionfo ai campionati mondiali di Brasile 2014: appena trentunenne, il terzino tedesco, che alzò la coppa iridata da capitano della Germania, decise di farsi da parte per lasciare spazio ai giovani, ritirandosi da campione in carica.
Una scelta atipica in un calcio particolarmente votato al denaro, in cui molti giocatori decidono di proseguire a oltranza nonostante l’inevitabile incedere dell’età incida drammaticamente sulla condizione atletica. Eppure, anche in questo Lahm non ha mai avuto dubbi, nonostante abbia ancora “solo” 33 anni. “Ho un rapporto di grande rispetto con Hoeness e con tutti gli altri membri del consiglio del Bayern Monaco, ma adesso voglio staccare la spina e ricaricare le batterie.”
Lo farà lontano dal mondo del calcio: “Prima di tutto mi prenderò una vacanza, sperando di doverlo fare dopo la finale di Champions League. Dopodiché mi dedicherò all’imprenditoria. È difficile prevedere cosa possa succedere in due o tre anni nel mondo del calcio, ma adesso voglio solo mettere distanza e fare qualcosa di diverso, gestire un business estraneo al calcio.”