Più che una vittoria, piuttosto dovuta in considerazione di un avversario particolarmente modesto come la Finlandia, l’ Italia, al match di esordio del girone di qualificazione per Euro 2020, era chiamata a fornire soprattutto una buona prestazione. D’altro canto, gli Azzurri provenivano dal mancato approdo ai mondiali di Russia 2018, e da un cammino nella Nations League caratterizzato da alti e bassi. Roberto Mancini, che fino a questo momento ha svolto un lavoro più che discreto in qualità di commissario tecnico, voleva comprensibilmente dei segnali incoraggianti in vista di un futuro a breve e a lungo termine. E la sua Italia, effettivamente, ha dato delle risposte davvero confortanti.
Un’ Italia che scende in campo con il consueto 4-3-3, ma che, anche a casa delle varie defezioni e degli infortuni, non manca di riservare delle grandi sorprese. Su tutte, quella di Moise Kean: i forfait di Insigne e Chiesa, infatti, spalancano le porte al talentuoso attaccante della Juventus, che ripaga la fiducia di Mancini segnando il secondo gol più giovane della storia della Nazionale Maggiore, a 19 anni e poco meno di un mese. Nota di colore: il più “verde” dei sigilli azzurri rimane ancora appannaggio di Bruno Nicolè, che a soli 18 anni e 9 mesi, nel lontano novembre del 1958, mise a segno una decisiva doppietta in una sfida amichevole contro la Francia. Anch’egli, all’epoca, era un giocatore della Vecchia Signora.
Nel restante undici titolare, oltre ai veterani Bonucci e Chiellini, l’ Italia può contare tanti giovani di grande talento ed immensa determinazione. Ed è proprio un altro di essi, il cagliaritano Barella, ad aprire le danze e a mettere a segno il suo primo gol in assoluto con la Nazionale Maggiore, appena alla quinta presenza. Sul finale c’è anche spazio per la passerella di Fabio Quagliarella, che soltanto a causa della traversa e della reattività del portiere della Finlandia non trova la gioia personale. Ma è una buona Italia, che può guardare al futuro con fiducia.