Se è vero che, in occasione della seconda partita valida per i gironi di qualificazione verso Euro 2020, l’avversario era di calibro particolarmente modesto, l’ Italia è comunque riuscita a sorprendere in positivo, riportando una buona prestazione ed un risultato rotondo. Il Liechtenstein era, sulla carta, una delle squadre in assoluto più povere di questa primissima fase: guardando al ranking FIFA, negli altri gruppi, soltanto Malta, Gibilterra e San Marino, potevano vantare un pedigree inferiore.
Ciononostante, la vittoria costruita dall’ Italia va considerata anche in quello che è il suo contesto recente: ossia il mancato approdo ai campionati mondiali di Russia 2018, che ha aperto una delle ferite più sanguinose della storia della nostra Nazionale. Gli Azzurri, ripartiti dal commissario tecnico Roberto Mancini, stanno così provando a ripartire dai giovani. E, dopo la prova più che soddisfacente offerta contro la Finlandia lo scorso sabato sera, l’ Italia è riuscita ad abbattere senza patemi il Liechtenstein per 6 – 0, in una partita che ha anche offerto numerosi spunti di riflessione.
Già, perché se è vero che il nuovo corso azzurro si sta tingendo della linea verde di alcuni dei migliori virgulti della Serie A, i maggiori riflettori, stasera, se li è presi un “vecchietto” terribile: Fabio Quagliarella, richiamato in nazionale maggiore a furor di popolo in qualità di capocannoniere del campionato, e capace di mettere a segno un’ottima doppietta su calcio di rigore. Due penalty a loro modo storici: a 36 anni e poco più di due mesi, il bomber della Sampdoria diventa il marcatore più anziano di tutti i tempi con la casacca azzurra, e chissà che in futuro non abbia anche la possibilità di migliorare ulteriormente questo record.
Ma è una buona Italia in generale, in cui quasi tutti gli effettivi girano in maniera più che egregia. Tra gli altri, troviamo così anche il secondo gol consecutivo del giovane Kean, mai nessuno a segno per due gare di fila alla sua età nella storia azzurra. Per non scordare Sensi e Pavoletti, alla loro prima marcatura (nel secondo caso, da esordiente assoluto), e Verratti, dominante a centrocampo e anch’egli capace di trovare la rete.