Per il mondo Juve, il 20 giugno 2019, passerà probabilmente alla storia come il Sarri-dai. Maurizio Sarri, nuovo allenatore della società bianconera, è stato presentato ufficialmente presso una conferenza stampa gremita di giornalisti. Era tanta la curiosità che avvolgeva l’evento, e per tanti motivi diversi: la vecchia rivalità tra il nuovo tecnico della Signora, visti i suoi trascorsi al Napoli, anzitutto. E poi per la portata stessa della Juventus, che oggi ha una levatura internazionale e che è reduce da un ciclo durato ben cinque anni sotto la guida di Massimiliano Allegri.
L’effetto è stato strano, certo: Maurizio Sarri in giacca e cravatta, perlopiù con l’ormai iconica lettera J che, dopo il restyling del brand, è divenuto lo stemma della Juventus. Ma i temi, tra i più assortiti, hanno soddisfatto i tanti presenti alla conferenza stampa. Non sono mancati, naturalmente, i riferimenti al passato, con tanto di spiegazioni e, a loro modo, anche di “scuse” per alcuni gesti e dichiarazioni poco eleganti che l’ex allenatore del Napoli aveva riservato alla sua attuale società.
Ma si è parlato anche di mercato, di tattica, di modulo e di filosofia di gioco. Con alcuni spunti anche in questo caso interessanti. Con le riflessioni individuali su giocatori del calibro di Cristiano Ronaldo o Paulo Dybala, in grado di fare la differenza e sui quali, con ogni probabilità, verranno fondati i meccanismi della squadra.