Da oramai qualche settimana a questa parte l’Italia si ritrova a fronteggiare l’emergenza del coronavirus, un problema che, oltre alle ovvie implicazioni sulla salute, sta producendo anche dei grossi effetti a livello sociale. Fra le altre cose, il Governo si è visto costretto ad adottare delle manovre precauzionali piuttosto restrittive, emanando alcune ordinanze che, nelle zone indicate come focolai (o come potenziali focolai), impediscono gli assembramenti di vasti gruppi di persone. Da qui la chiusura di scuole, università, musei, vari luoghi pubblici e, ovviamente, anche gli stadi. E se quindi l’allarme ha portato il rinvio forzato, nello scorso weekend, di alcune partite di Serie A, molte altre, nel prossimo turno, verranno disputate a porte chiuse.
Una decisione che inevitabilmente ha provocato un po’ di sconforto, mettendo però più o meno tutti d’accordo circa la sua effettiva necessità. Fra le gare che non saranno aperte al pubblico c’è anche il derby d’Italia, un vero e proprio classico della Serie A: il big match tra Juventus e Inter, che verrà quindi disputato in un clima surreale. Stesso destino toccherà anche alle gare che si terranno nelle regioni ove al momento è stato registrato il maggior numero di contagi: a porte chiuse quindi anche Udinese – Fiorentina, Milan – Genoa, Parma – SPAL e Sassuolo – Brescia.