Ci si avvia verso l’ennesimo fine settimana drammatico, in cui il nostro paese, così come il mondo intero, continua a fare i conti con l’emergenza del coronavirus. Giorno dopo giorno la situazione non fa che aggravarsi in tutto il pianeta, con una incidenza crescente e preoccupante sia del numero di contagi che di quello delle vittime. Anche il mondo dello sport, come ben sappiamo, ne ha risentito: qualsiasi attività è stata sospesa a data da destinarsi, incluso il campionato di Serie A. Che, fra le altre cose, non è neanche detto che possa riprendere dal 3 maggio, come auspicato dal ministro Spadafora.
Una ripresa delle attività agonistiche, pur se a porte chiuse, sarebbe certamente auspicabile anche per non veder accrescere ulteriormente il già gigantesco danno economico che il mondo dello sport si appresterà ad affrontare nei prossimi mesi. Ad oggi, però, pare improbabile che la Serie A possa davvero ripartire da dove si è fermata: allo stesso modo, qualsiasi manifestazione e competizione europea rischia di essere congelata o addirittura annullata. Nel mentre, l’ipotesi che possano essere tagliati gli stipendi dei calciatori almeno per il mese di marzo (e chissà, magari anche per quello di aprile) prende sempre più corpo con il passare delle ore: secondo la dotta analisi di Marco Bellinazzo de Il Sole 24 ore, in questo modo potenzialmente si potrebbe risparmiare fino a 300 milioni di euro.