Il campionato di Serie A si è ormai concluso, con lo stesso verdetto dei precedenti otto tornei: la Juventus sulla vetta a cucirsi sul petto il tricolore e le inseguitrici a guardarla dal basso. O come direbbe Antonio Conte: a scrivere la storia, perché “uno scrive la storia e gli altri la leggono”. Curioso che proprio l’attuale tecnico dell’ Inter abbia dato il via, nel lontano 2011, alla gloriosa dittatura bianconera: l’allenatore salentino prese in pugno una squadra reduce dalle macerie di Calciopoli e da due settimi posti consecutivi, e la riportò al vertice del calcio italiano. Poi è andata come sanno tutti: con una frattura dopo un triennio vincente e un clamoroso addio consumatosi in estate. E l’avvicendamento con Massimiliano Allegri, inizialmente malvoluto dai tifosi bianconeri e poi trasformatosi in uno degli allenatori più amati e vincenti del club piemontese.
L’ipotesi sarebbe incredibile, ma ad oggi appare tutt’altro che inverosimile. In fondo, il primo amore non si scorda mai. La Juve è spesso nei pensieri di Conte: è la squadra che lo ha fatto uomo, elevandolo dapprima ai massimi livelli come calciatore, e consacrandolo poi anche come allenatore. E poi, altri tasselli si incastrano. Come quello di Maurizio Sarri, che all’ombra della Mole ha sostanzialmente fallito: doveva portare il bel gioco, ha strappato un risicatissimo Scudetto. E nel caso in cui la Juve dovesse venire eliminata prematuramente in Champions, a rotolare sarebbe quasi certamente la sua testa.
Da par suo, anche l’ Inter si sta guardando intorno. E il sostituto naturale di Antonio Conte non può che essere lui: proprio Massimiliano Allegri, che sta cercando una panchina di livello e progetti stimolanti dopo un anno sabbatico. Strani corsi e ricorsi: Max sarebbe il numero uno sulla lista di Marotta e soci. E Agnelli potrebbe perdonare e riabbracciare il figliol prodigo, proprio come fece con Leonardo Bonucci un paio di estati fa. Se ne riparlerà dopo Champions ed Europa League. Sarà un’estate bollente.