Arrivederci e grazie. Anzi no, resto. In questi primi giorni di settembre, con la nuova stagione calcistica ormai alle porte, continua a delinearsi l’intricata situazione venutasi a creare in seno al Barcellona, con il desiderio di Leo Messi di cambiare aria. Sono trascorsi pochi giorni da quando il campione argentino ha manifestato alla società blaugrana, tramite fax la volontà di andar via. Un lasso di tempo breve, durante il quale si sono sprecati i rumors e le voci di corridoio. Tra un’indiscrezione e l’altra, e i presunti contatti con City, PSG, Inter e Juve, la cosa certa è che la Pulce è ancora in Spagna. E, dopo i vari summit tra la dirigenza catalana e il padre del giocatore, ad oggi il futuro appare più nebuloso che mai.
Il problema vero di tutta la faccenda, ovviamente, è il vincolo contrattuale che ancora lega Lionel Messi al Barcellona fino al 2021. La clausola rescissoria è fissata a 700 milioni di euro, cifra spropositata e insostenibile per chiunque (visto che poi andrebbero aggiunti i pesantissimi costi dell’ingaggio), e il club spagnolo proprio non vuole saperne di liberare il suo capitano e uomo simbolo a parametro zero o a un indennizzo simbolico. La stessa Liga, interrogata sulla vicenda, ha dato ragione alla società catalana, ribadendo che il giocatore potrà andarsene solo previo pagamento della pesantissima clausola.
Manchester City e altre squadre, ovviamente, non hanno la benché minima volontà di impelagarsi in una logorante battaglia legale. Ecco perché, contro ogni pronostico, nelle ultime ore le quotazioni per una permanenza di Messi al Barcellona sono molto cresciute. Il quadro che sembra paventarsi all’orizzonte è il seguente: l’argentino potrebbe vestire la casacca blaugrana fino all’estate 2021, onorando il contratto che lo vincola al Barça fino alla sua naturale scadenza. Dopodiché, se i rapporti non verranno ricuciti, a 34 anni sarà libero di legarsi ad un nuovo club.